Titolo: REW-FFWD
Regia: Denis Villeneuve
Paese: Canada
Anno: 1994
Durata: 31 minuti
TRAMA
Un giovane fotografo è in missione in Giamaica. È uno shock culturale. Dapprima angosciato, in seguito rimane affascinato dalle persone che incontra, dal loro quartiere e dalla loro musica.
NOTE:
Il National Film Board propone a Villeneuve di lavorare sul tema del multiculturalismo e il giovane regista canadese (all’età di 27 anni) nel 1994 realizza REW FFWD mettendo a punto tutta l’esperienza fatta con il reportage documentaristico. Il film è realizzato in Jamaica, dove un fotografo al soldo della rivista “Periscope” viene inviato dal suo editore a realizzare un reportage sui nativi. Perso in mezzo ad un villaggio, sarà costretto ad accettare l’aiuto degli abitanti in seguito ad un guasto occorso alla sua macchina.
Nell’esperimento di REW FFWD c’è già molto del cinema di Villeneuve. La cornice metadiscorsiva e l’approccio non lineare alla narrazione; tempo del racconto e tempo della memoria che si avvitano, perdendo riferimenti tradizionalmente binari; il confronto tra culture, spesso difficile e stratificato; il viaggio come origine di un trauma; le figure femminili al centro di una complessa evoluzione della società; la famiglia come sistema aperto, nel bene e nel male. E ancora, come i cartelli che chiudono il film a velocità subliminale, gli stessi che Villeneuve riprenderà in termini tecnici per i due corti del 2011 “Rated R for Nudity” e “Etude empirique sur l’influence du son sur la persistance rétinienne“, si delinea una definizione di Cinema come sistema impuro, dove immagine soggettiva e oggettiva collidono in una dimensione che supera realtà e coscienza, per sconfinare nella libertà combinatoria dei sistemi cognitivi legati all’attività mentale.
Denis Villeneuve è nato il 3 ottobre del 1967 a Trois-Rivières, Québec, figlio di Nicole Demers e Jean Villeneuve.
Considerato uno dei migliori registi della sua generazione, pluripremiato fin dall’esordio in vari festival internazionali e canadesi, è stato candidato all’Oscar al miglior film straniero con La donna che canta nel 2010. Trova nuovamente un riscontro positivo da parte della critica con i film Prisoners (2013), Sicario (2015) e Arrival (2016), per il quale è stato candidato al premio Oscar al miglior regista per l’ultimo film citato. Successivamente ha diretto Blade Runner 2049, sequel del film del 1982, che ottiene un grande consenso di pubblico e critica.
Nel 2021 ha diretto il film Dune, vincitore di sei statuette agli Oscar 2022.