Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini.
Fotografia: Tonino Delli Colli.
Montaggio: Nino Baragli.
Scenografia: Flavio Mogherini.
Interpreti: Orson Welles (il regista, doppiato da Giorgio Bassani), Mario Cipriani (Stracci), Laura Betti (la ‘diva’), Edmonda Aldini (un’altra ‘diva’), Vittorio La Paglia (il giornalista), Maria Bernardini (la strip-teaseuse), Rossana Di Rocco (la figlia di Stracci).
Produzione: Alfredo Bini per Arco Film.
Per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, la Cineteca Nazionale presenta “La ricotta” nella versione ‘director’s cut’, ossia nella forma originaria (prima che la censura si abbattesse sul film), grazie ad uno straordinario lavoro di recupero e restauro.
La pellicola è stata ritrovata all’interno del ‘gruppo Dogane’, materiali filmici abbandonati per lo più negli scali ferroviari e lasciati inesitati. Si tratta di un positivo 35mm bn/colore di RoGoPaG, sfuggito all’intervento della magistratura e quindi rimasto integro, che ripropone il film così come uscì nelle sale il 19 febbraio 1963, e come fu visto da pochissimi spettatori in quanto il 1° marzo venne posto sotto sequestro.
La ricotta venne quindi modificato per la seconda versione di RoGoPaG, distribuita nel novembre del ’63 con il nuovo titolo Laviamoci il cervello.
La pellicola originaria dell’episodio pasoliniano, oltre a restituirci il cartello originale con il suo incipit deciso e profetico (“Non è difficile predire a questo mio racconto una critica dettata dalla pura malafede”), contiene diverse immagini e dialoghi successivamente tagliati o modificati, fra cui la frase finale pronunciata da Orson Welles davanti alla croce: “Povero Stracci! Crepare è stato il suo solo modo di fare la rivoluzione”.
La copia, che col passare del tempo era ormai completamente decolorata, è stata restaurata digitalmente nel laboratorio della CinetecaNazionale, che l’ha riportata allo splendore originario. Ed è ulteriormente completata da due brevi tagli, ritrovati sempre negli archivi della Cineteca Nazionale, apportati dalla censura prima ancora che il film uscisse nelle sale. Appartengono alla scena in cui Natalina (Maria Bernardini) scopre le gambe sfilandosi le scarpe e, incitata dalle comparse, si toglie il reggiseno di spalle: un ultimo tassello alla ricostruzione della versione originale di uno dei film più perseguitati nella storia del cinema italiano.
Il restauro della Ricotta ‘director’s cut’ viene presentato al Cinema Ritrovato in prima mondiale.