L’impermeabile è diventato un capo iconico tra i più amati dal cinema, soprattutto quello Hollywoodiano.
La sua origine risale ai primi decenni del Novecento, e deriva dal “trench coat“, ossia un capo impermeabile in grado di proteggere dalla pioggia, fornito in dotazione ai soldati britannici che combattevano in trincea. “Trench coat” in inglese infatti significa “cappotto da trincea”.
Il suo antenato è stato lo spolverino: un soprabito leggero, molto lungo, generalmente di tela grezza, o altri materiali quali seta cruda o alpaca. Veniva usato in genere dai viaggiatori, soprattutto in diligenza e sulle prime automobili, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, per ripararsi soprattutto dalla polvere.
Molti sono i film in cui compaiono attrici e attori che in scena indossano un impermeabile.
Il trench compare per la prima volta in due pellicole del 1928:
Il destino di Clarence Brown, indossato da Greta Garbo nei panni di Diana Merrick. Lungo, pesante e scuro, adatto a proteggerla alla guida della sua vettura scoperta.
La Regina Kelly di Erich von Stroheim, un doppio petto chiaro indossato da Gloria Swanson nella parte dell’orfana Patricia Kelly.
In Schiavo d’amore (1934) di John Cromwel sono Bette Davis e Leslie Howard ad indossare impermeabili. Lei, nella parte della cameriera Mildred Rogers, ne indossa uno nero allacciato in vita. Lui, in quella di Philip Carey, uno studente di medicina che si innamora irragionevolmente di lei, ne indossa uno più chiaro, liscio, che porta quasi sempre slacciato.
Sono innocente (1937) di Fritz Lang è il secondo film della cosiddetta ‘trilogia sociale’, ambientato nell’America violenta della Grande depressione. Qui è Sylvia Sidney a comparire in un trench dall’ampio collo, in un raro momento di breve felicità mentre guarda una vetrina, prima della fuga disperata verso un destino inesorabile.
Negli anni della seconda guerra mondiale il trench trova la sua celebrazione ufficiale con:
Casablanca (1942) di Michael Curtiz che vede Humphrey Bogart nel ruolo di Rick Blaine, un avventuriero americano fuggito a Casablanca dove gestisce il Rick’s Café Américain, entrare nell’immaginario collettivo assieme ad Ingrid Bergman. Chi non lo ricorda nello storico finale sulla pista avvolta nella nebbia mentre guarda decollare l’aereo con a bordo Ilsa Lund, il grande amore della sua vita? In quella scena indossa due capi che da quel momento in poi diventeranno simboli di eleganza e stile maschili, un trench doppio petto chiaro e un cappello Borsalino. Così verrà sempre ricordato, citato e divenuto fonte di ispirazione per altri personaggi e altre pellicole.
Trench e Borsalino si adattano perfettamente anche ad Alan Ladd che ne Il fuorilegge (1942) di Frank Tuttle interpreta Philip Raven. Un killer solitario e nevrotico con al fianco Veronica Lake, nella parte di Ellen Graham, una cantante di night club, che lo aiuterà a fuggire ma non riuscirà a salvarlo.
E’ Katharine Hepburne ad indossare un trench oversize beige in Prigioniera di un segreto (1943) di George Cukor. Nel film è Christine Forrest, la giovane vedova che custodisce i segreti del marito, un ricco politico da poco deceduto in circostanze misteriose e acclamato come eroe nazionale. Ma il suo segreto sarà scoperto da Spencer Tracy, anche lui impermeabilizzato.
In Vertigine (1944) di Otto Preminger, vediamo Dana Adrew interpretare il tenente di polizia Mark McPherson, che investiga sull’omicidio di Laura Hunt (Gene Tierney). Già vestito in quello che diventerà il classico abbigliamento degli investigatori, che trae ovviamente spunto dal personaggio di Rick Blaine/Humphrey Bogart: un trench chiaro allacciato in vita e cappello Borsalino.
Il trench è ormai entrato di fatto nella Hall of Fame della moda e dal dopoguerra in poi comparirà in numerosi film, eccone alcuni.
Ne I Gangsters (1946) di Robert Siodmak vediamo Ava Gardner, nella parte di Kitty Collins, e Virginia Christine, in quella di Lilly Harmon Lubinsky, indossarne due modelli diversi per taglio e colori, ma altrettanto eleganti, al pari di chi li indossa.
Robert Mitchum ne Le catene della colpa (1947) è un ex detective che, sotto mentite spoglie, cerca di vivere una vita tranquilla. Ma al passato non si sfugge. Dovrà indossare nuovamente l’ormai classico abbigliamento da detective, trench e Borsalino, e condividere la stessa sorte della dark lady, interpretata da Jane Greer, che ha ucciso il suo socio.
In Scandalo internazionale (1948) di Billy WilderMarlene Dietrich indossa splendidamente un elegante trench scuro.
Assolutamente irriconoscibile, in Testimone d’accusa (1957), sempre di Billy Wilder, ne indosserà invece uno plastificato, trasparente alquanto dozzinale.
Nello stesso 1948 in Atto di violenza di Fred Zinnemann è Robert Ryan che, con trench e Borsalino, nella parte di Joe Parkson, è alla caccia di Frank Enley interpretato da Van Heflin, che durante la guerra tradì lui e i suoi compagni d’armi in un campo di prigionia tedesco.
Negli anni della guerra fredda, in una Vienna cupa, buia, devastata dal conflitto mondiale, in cui si svolge Il terzo uomo (1949) di Carol Reed compare una splendida Alida Valli che indossa un elegante impermeabile, ampio, dal taglio classico. Lei è Anna, legata sentimentalmente al misterioso uomo che ha invitato a Vienna un vecchio amico d’infanzia che, una volta giunto in città, apprende che l’amico che lo ha invitato è morto in circostanze misteriose.
Vediamo Fred McMurray, nella parte dell’agente Paul Sheridan, in Criminale di turno (1954) di Richard Quine, in classica divisa, trench e Borsalino, subire il fascino di Kim Novak, nella parte di Lona, una femme fatale, pupa del gangster, come si diceva e si voleva che in quegli anni apparissero le donne.
E arriviamo a Audrey Hepburn, da sempre un esempio di stile impeccabile, senza tempo. Continua ad essere fonte di ispirazione ancora oggi dettando moda. Non c’è un capo da lei indossato che non sia diventato famoso, grazie alla sua naturale e unica eleganza. Anche i trench, sfoggiati in molte delle sue pellicole più famose, l’hanno resa un’icona di stile, abbinati a due accessori quali il foulard e gli occhiali da sole.
L’ammiriamo in trench in Sabrina (1954) di Billy Wilder, si ripeterà in Cenerentola a Parigi (1957) di Stanley Donen, in Colazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards, in quest’ultimo film lo indossa anche George Peppard, e in Sciarada (1963) di Stanley Donen, assieme a Cary Grant, anche lui in elegante trench.
Vediamo in trench sia Frank Sinatra che Kim Novak in Pal Joey (1957) di George Sidney, un cantante squattrinato e rubacuori che sarà costretto a scegliere tra la proposta della ricca e matura proprietaria del locale in cui si esibisce e la giovane e dolce ballerina. Chi sceglierà?
Marlon Brando e James Garner in Sayonara (1957) di Joshua Logan, indossano i trench di ordinanza sopra le divise dell’aviazione militare statunitense. In questo melodrammone di coppie nippo-americane che ha fatto incetta di Oscar.
Ne La chiave (1958) di Carol Reed, altro melodrammone, è il turno di Sofia Loren ad indossare un impermeabile classico, doppio petto chiaro, allacciato in vita. Nella parte di Stella, è la proprietaria di un appartamento sulle coste britanniche che durante la guerra è occupato da marinai che, prima di salpare per operazioni in mare ad altissimo rischio, ne consegnano la chiave per un loro eventuale e molto probabile successore.
In La gatta sul tetto che scotta (1958) di Richard Brooks, tratto dall’omonimo dramma teatrale di Tennessee Williams, vediamo Elizabeth Taylor, con un trench sulle spalle, sostenere Paul Newman sotto una pioggia torrenziale, dopo una scena altamente drammatica.
Ed ecco un giovane Sean Connery, indossare benissimo un trench classico doppio petto, in Estasi d’amore (1958) di Lewis Allen che lo vede nella parte di un reporter della BBC di cui si innamora Lana Turner, nella parte di una reporter americana.
Poteva mancare Brigitte Bardot? Certamente no. Eccola anche lei in un classico doppio petto chiaro allacciato in vita, in Babette va alla guerra (1959) una commedia bellica di Christian-Jaque. Per la sua somiglianza con l’amante di un generale tedesco Babette dovrà aiutare la Resistenza francese a catturare il generale nemico.
Renato Salvatori e Alberto Sordi compaiono in trench ne: I magliari (1959) di Francesco Rosi. Fanno parte di un gruppo di napoletani che tenta di instaurare in Germania un monopolio di vendita di tessuti, entrando però in contrasto con un gruppo concorrente di polacchi.
La cambiale (1959) di Camillo Mastrocinque, passando di mano in mano finisce anche nelle tasche degli impermeabili di Totò e Macario.
In Facciamo l’amore (1960) di George Cukor vediamo una zuccherosa Marylin Monroe, novella Cenerentola, e Yves Montand un ricco uomo d’affari, novello principe, indossare due classici trench chiari, in questa commedia sentimentale. Per la cronaca, durante le riprese accadde quello che non era difficile immaginare che potesse accadere tra i due. La notizia riempì le pagine dei rotocalchi di tutto il mondo, mandando in crisi la coppia simbolo del cinema francese Simone Signoret e Yves Montand.
Paul Newman e Joanne Woodward, Diahann Carroll e Sidney Poitier in Paris Blues (1961) di Martin Ritt indossano impermeabili sulla scalinata della Basilica du Sacré Cœur de Montmartre, a Parigi. Entrambe le coppie vivono una relazione sentimentale nella capitale francese dove si sono conosciuti, ma con esiti diversi.
Ne La Pantera Rosa (1963) e successivi film di Blake Edwards, vediamo Peter Sellers in trench nel ruolo dello sconclusionato e imbranato ispettore Clouseau che, nonostante se stesso e la confusione che crea, riesce a risolvere i casi.
Cahterine Deneuve nel film musicale Le parapluies de Cherbourg (1964) di Jacques Demy indossa un impermeabile classico chiaro mentre accompagna alla stazione il fidanzato, costretto a partire per la guerra in Algeria. Trama e musiche sciroppose, che però hanno lanciato la Deneuve ma non Nino Castelnuovo.
In Ipcress (1965) di Sidney J. Furie, il primo di una serie di film di spionaggio, vediamo Michael Caine, in classico trench chiaro allacciato in vita, interpretare Harry Palmer, un anticonvenzionale agente del controspionaggio britannico.
Nella seconda delle tre storie di Signore e signori (1965) di Pietro Germi, ambientate nella bigotta e perbenista provincia veneta, la bellissima Virna Lisi indossa un classico impermeabile mentre è costretta dal parroco a dover lasciare la città per far rientrare nei ranghi un uomo sposato che voleva fuggire con lei. Salvaguardando così la sacralità del matrimonio, perché il tradimento è tollerato, ma la separazione no.
Frank Costello faccia d’angelo (1967) di Jean-Pierre Melville vede Alain Delon nei panni di Frank Costello, il “samurai”. E’ un un sicario professionista, elegante nel suo classico trench e Borsalino, chiamato Faccia d’angelo per il suo viso apparentemente pulito e innocente.
In C’era una volta il West (1968) di Sergio Leone invece compaiono gli spolverini. Chi li indossa fa una brutta fine per mano di Armonica/Charles Bronson che poi dirà: Ho visto tre spolverini proprio come questi tempo fa. Dentro c’erano tre uomini. E dentro agli uomini tre pallottole.
Provaci ancora, Sam (1972) di Herbert Ross. Sam è Woody Allen, complessato e imbranato critico cinematografico. Tenta di conquistare la donna che gli sta a cuore seguendo, nelle sue fantasie, i consigli del suo idolo cinematografico: Humphrey Bogart, vestendosi come lui.
Amici miei (1975) di Mario Monicelli è il primo della serie cinematografica che continuerà con altri due film. Tra una zingarata e l’altra qui vediamo il quintetto Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Renzo Montagnani, Gastone Moschin, Adolfo Celi, in impermeabile proteggersi dalle intemperie del disastro dell’alluvione.
In Cadaveri eccellenti (1976) di Francesco Rosi, tratto dal romanzo Il contesto (1971) di Leonardo Sciascia, vediamo Lino Ventura, in impermeabile, nella parte dell’ispettore di Polizia Amerigo Rogas, che indaga sulle misteriose uccisioni di alcuni magistrati.
Meryl Streep ha indossato un classico doppio petto chiaro con stivaloni in Kramer contro Kramer (1979) di Robert Benton, pronta a battersi in tribunale contro il marito Dustin Hoffman per la custodia del figlio. Impermeabile funzionale alla pioggia di Oscar ricevuti.
All’American Gigolò (1980) di Paul Schrader, tra gli innumerevoli capi firmati del bel Richard Gere non poteva certo mancare un elegantissimo trench. Tutti accessori indispensabili, in aggiunta alle sue abilità di farsi mantenere dalle signore più mature.
Christopher Lambert con trench e spadone in Highlander – L’ultimo immortale (1986) di Russell Mulcahy ha dato inizio ad una lunga serie di film e derivati, in cui alcuni eletti dotati di immortalità, tra i quali lui, lottano attraverso i secoli finché ne resterà soltanto uno di loro.
The Innocent (1993) di John Schlesinger vede Isabella Rossellini e Anthony Hopkins in trench spionistico, in una Berlino, ancora divisa dal muro, in cui tutti si spiano tra loro, alleati compresi.
Nella saga di Matrix (1999) di Andy e Larry Wachowski vediamo Keanu Reeves/Neo e Carrie-Anne Moss/Trinity indossare dei futuristici trench neri.
Daryl Hannah in Kill Bill (2003) di Quentin Tarantino è un membro di un’organizzazione di assassini professionisti i cui appartenenti utilizzano tutti un nome in codice, il suo è Serpente montano della California. Spietata e vendicativa, ha sempre un look impeccabile, ma spesso perde il suo aplomb e da in escandescenze.
Hugh Jackman è Van Helsing (2004) di Stephen Sommers, un cacciatore di mostri dal passato misterioso che viene incaricato da una società segreta di recarsi in Transilvania per uccidere il conte Dracula. Assieme ad arsenale di armi atte all’uopo indossa un trench nero, in pelle, lungo fino ai piedi e un cappellaccio di identico colore.
Keira Knightley in Last Night (2010) di Massy Tadjedin vaga per le strade di New York in un elegante trench. Persa nei meandri di una storia d’amore riemersa dal passato, di tentazione, di passione, di tradimento e di gelosia.
In The Hateful Eight (2015) di Quentin Tarantino tutti i protagonisti si coprono con tutto ciò che può proteggerli dal freddo e dalla neve, trench compresi.
Non poteva mancare James Bond. Eccolo in Spectre (2015) di Sam Mendes, interpretato per la quarta volta da Daniel Craig, qui in trench da cerimonia funebre.
Nella serie cinematografica fantasy diretta da David Yates iniziata nel 2016 con Animali fantastici e dove trovarli ecco i protagonisti Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler e Alison Sudol, indossare diverse tipologie di trench, ovviamente fantasy.
E per chiudere anche nelle serie TV compaiono i protagonisti in trench, una su tutte: Gossip girl (2007-2012) in cui vediamo Leighton Meester indossare un elegante impermeabile sotto una pioggia torrenziale.